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Non solo il “Corano europeo”, l’Ue ha un debole per i “progetti” islamisti

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Parigi. «Il nostro progetto si basa sulla convinzione che il Corano abbia svolto un ruolo importante nel plasmare la diversità e l’identità religiosa dell’Europa nel Medioevo e nel primo periodo moderno, e che continui a farlo». Gli autori di queste righe non sono i responsabili di un’associazione islamica che mira a imporre una contro-narrazione secondo cui il testo sacro della religione musulmana rappresenta il fulcro della storia europea, bensì una trentina di ricercatori italiani, spagnoli, francesi, ungheresi, olandesi e olandesi che hanno ottenuto 9.842.534 euro dal Consiglio europeo della ricerca, organismo creato dalla Commissione europea e finanziato dal bilancio dell’Ue, per un progetto intitolato “Il Corano europeo”.

Quasi dieci milioni di euro per il “Corano europeo”

A rivelare i dettagli dell’iniziativa è stata un’inchiesta del quotidiano francese Le Journal du dimanche. Il progetto “Il Corano europeo”, noto anche con l’acronimo “EuQu”, è iniziato il 1° aprile 2019 e terminerà il 31 marzo 2026. L’obiettivo? «Scoprire come il Corano abbia influenzato la cultura e la religione in Europa tra il 1150 e il 1850» e «mettere in discussione le percezioni tradizionali del testo coranico e le idee consolidate sulle identità religiose e culturali europee», si legge sul sito ufficiale. Il progetto rientra nel programma “Eccellenza scientifica” dell’Unione europea, il cui fine è recuperare il «terreno perso nella corsa alla produzione scientifica d’avanguardia e all’eccellenza» rispetto agli Stati Uniti (sic).

Dal 2007 sono stati finanziati 17.000 progetti, ma “Il Corano europeo”, come evidenziato dal Journal du dimanche, è uno dei progetti “scientifici” che ha ricevuto il finanziamento più corposo. In confronto, un progetto sull’informatica quantistica ha ricevuto 15 milioni di euro nel 2013. L’ex capo........

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