La fatwa contro l’ex primo ministro francese Attal: «Noi musulmani vi batteremo»
Parigi. Gabriel Attal, leader di Renaissance, il partito del presidente Macron, è una mosca bianca nella sinistra francese, soprattutto quando si tratta di denunciare le derive dell’islam. Da ministro dell’Istruzione, tra luglio 2023 e gennaio 2024, impose alle studentesse musulmane il divieto di presentarsi a scuola indossando l’abaya, la tradizionale tunica che copre il corpo dalle spalle ai piedi, spesso accompagnata dal velo che lascia scoperto soltanto l’ovale del viso.
Da capo del governo, tra gennaio e settembre 2024, denunciò a più riprese l’islamo-goscismo, le liaisons dangeureuses tra la gauche radicale di Jean-Luc Mélenchon e i milieu islamisti, e l’attivismo delle associazioni vicine ai Fratelli musulmani che tentano di imporre la sharia nella terra della laïcité. E anche ora che ha lasciato i suoi incarichi di governo continua a lottare contro l’arrendevolezza di una certa Francia, invocando tolleranza zero verso l’islamismo.
Il divieto di indossare il velo per le minori di 15 anni voluto da Attal
A fine maggio, in concomitanza con l’uscita di un rapporto choc sull’entrismo islamista desecretato dal ministro dell’Interno, Bruno Retailleau, Attal ha proposto una legge che stabilisca il divieto totale di indossare il velo islamico per le minori di 15 anni, accompagnato dall’introduzione di un reato per i genitori che ne impongano l’uso. L’obiettivo è quello di proteggere i minori dall’imposizione delle pratiche religiose da parte delle rispettive famiglie.
Ma la proposta, volta a proteggere la République e i suoi valori, ha generato un’ondata di accuse di islamofobia nei confronti dell’ex premier, un clima........
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