Il “fronte anti-occidentale” di Xi è più diviso che mai
Ogni volta che si riuniscono i capi di Stato dei paesi membri della Sco (Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai), i media occidentali si innervosiscono agitando lo spettro dello scontro di civiltà tra Occidente e resto del mondo, riunito sotto e dietro la bandiera cinese.
Non poteva che essere così anche stavolta, a maggior ragione perché il vertice annuale si è tenuto a Tianjin, metropoli di 15 milioni di abitanti nel nord della Cina, e perché Xi Jinping è sicuramente il più temuto degli anfitrioni anti-occidentali, soprattutto da quando sostiene la Russia nella sua guerra d’invasione contro l’Ucraina.
Il fronte anti-occidentale è diviso
Ma la lettura allarmista è in larga parte ingiustificata sia perché il presunto fronte anti-occidentale è più diviso di quanto appaia dalle foto di gruppo scattate in Cina, sia perché la maggior parte dei paesi membri della Sco non vuole affatto dichiarare guerra all’Occidente, ma giocare sulle alleanze per ottenere più vantaggi economici e politici possibili da una parte e dall’altra.
È perciò più utile mettere da parte la vague sensazionalista e concentrarsi sui tanti (e rivelanti) dati politici emersi dal vertice di Tianjin, concluso ieri.
Leggi anche La riscossa della civiltà non-occidentale Mettete dei soldi nei vostri cannoniPutin non è affatto isolato
Il primo riguarda Vladimir Putin, su cui pende un mandato d’arresto della Corte penale internazionale. Il presidente russo è stato accolto con tutti gli onori non solo........
© Tempi
