Droni russi in Polonia? «Grave, ma bisogna evitare discorsi incendiari»
«Troppe guerre sono iniziate per un incidente: per questo è necessario mantenere la calma e non fare discorsi incendiari». Così il generale Leonardo Tricarico commenta a Tempi la violazione dello spazio aereo della Polonia nelle prime ore di mercoledì da parte di 19 droni russi. Alcuni di questi sono stati abbattuti, altri si sarebbero schiantati al suolo dopo aver finito il carburante. Per il presidente della Fondazione Icsa (Intelligence Culture and Strategic Analysis), già capo di Stato maggiore dell’Aeronautica e consigliere militare del presidente del Consiglio dal 1999 al 2004, l’episodio «è grave, ma finché lo scenario è incerto non bisogna avventurarsi troppo in spiegazioni o supposizioni».
Generale, siamo davanti a un attacco deliberato della Russia alla Polonia?
Dobbiamo essere molto cauti e attenerci ai fatti. Ciò che appare certo è che c’è stata una violazione plurima e ripetuta dello spazio aereo polacco. E mi sembra inverosimile che dei droni possano penetrare tanto in profondità in uno spazio non consentito in modo puramente accidentale. Ovviamente la domanda più importante, quella alla quale non abbiamo risposta al momento, è perché sia accaduto.
Lei che cosa ne pensa?
Personalmente faccio fatica a pensare che Vladimir Putin voglia provocare una reazione armata della Nato.
Molti affermano l’esatto contrario.
E fanno male a dirlo, soprattutto quando si spaccia una ipotesi per verità. La situazione è precaria, ci sono ancora troppe domande senza risposta e l’obiettivo dovrebbe essere quello di profondere saggezza, non di fomentare gli animi.
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