Il corpo offerto del giudice Livatino
Da sabato 10 maggio 2025 il corpo del beato Rosario Livatino, il giudice ucciso dalla mafia 21 settembre del 1990, è diventato oggetto di venerazione nella chiesa di Santa Chiara a Canicattì.
A conclusione della cerimonia religiosa, cui ha preso parte tantissima gente, giunta da ogni dove, il corpo del giudice è stato posto nella chiesa di Santa Chiara, per consentire che la sua venerazione sia più agevole ai tanti fedeli che a distanza di anni continuano a ricordarlo nella preghiera.
Alla fine del processo di ricognizione canonica, il corpo del beato – che è stato trovato in perfetto stato di conservazione – è stato posto in un’urna trasparente. È stato rivestito dalla toga ed in mano vi è stato posto il Vangelo. Un’equipe di esperti ha effettuato uno studio sulla fisionomia del magistrato canicattinese e creato una speciale maschera in silicone che ne riproduce i lineamenti del volto. Il corpo del giudice Livatino sarà visibile fino al prossimo 18 maggio. In seguito, sarà realizzato un monumento consono, che sarà riaperto tre volte l’anno: il 21 settembre, giorno dell’anniversario del suo assassinio, il 2 ottobre, Giorno della Memoria liturgica del beato, e il 9 maggio, data della sua beatificazione.
Il cristiano e le ingiustizie
Nella sua omelia, di fronte ai sacerdoti della diocesi, a numerosi sindaci della provincia e alle autorità civili, l’arcivescovo di Agrigento, monsignor Alessandro Damiano, ha richiamato l’attenzione dei fedeli sul significato dei segni, che nell’esperienza della fede sono sempre importanti perché «ci permettono di focalizzare lo sguardo su ciò che crediamo e perché ci aiutano a riferire ogni........
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