Guardando l’Assunta, Vergine madre e bambina in fasce
«All’ombra dell’ultimo sole si era assopito un pescatore / e aveva un solco lungo il viso come una specie di sorriso». Potrà sembrare strano, ma in una delle più belle e religiose canzoni di De André (Il Pescatore), quel particolare “solco lungo il viso” è come un sorriso, un richiamo, una dolce ferita che immaginiamo sul volto della Vergine Maria, mentre chiude gli occhi al mondo e li riapre al cielo. Stiamo parlando della odierna festa dell’Assunta, festa della Dormizione di Maria per l’Oriente cristiano, e per noi in Occidente festa dell’Assunta. Festa di Ferragosto per tutti. Festa antichissima che il popolo cristiano da sempre ha celebrato e l’arte rappresentato.
La Dormizione, icona delle origini
Per tutto il Medioevo, sia in Oriente che in Occidente, l’unica icona di questa festa era quella della Dormizione (Dormitio Virginis) in cui Maria non muore ma chiude gli occhi in un dolce sonno, come il pescatore di De André. Noi invece siamo abituati all’immagine più ideale dell’Assunta che sale in cielo, incoronata tra nuvole e angeli. La più nota è quella di Tiziano Vecellio che si trova nella chiesa dei Frari a Venezia e che è stata recentemente restaurata. In Tiziano il corpo glorioso della Vergine Maria sale come una mongolfiera, celebrazione di una traboccante femminile maternità.
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