Da Madrid una vittoria per la cultivar Coratina: cambia la regola che penalizzava i produttori
Steroli e fenoli sono termini probabilmente poco noti ai non addetti ai lavori. Ma sulla loro misurazione si gioca buona parte del destino della cultivar Coratina, simbolo dell’olivicoltura pugliese e pilastro dell’economia del territorio.
In questo senso, una buona notizia arriva da Madrid, dove il Comitato Chimici del Consiglio Oleicolo Internazionale (COI) il 7 ottobre scorso ha approvato una modifica che molti produttori attendevano da tempo: per la varietà regina della regione, il limite minimo di steroli scende infatti da 1.000 a 800 mg/kg, anche se solo per le prossime due campagne olearie, fino al 2026/2027.
La decisione potrebbe sembrare tecnica ma, in realtà, tocca da vicino il nostro territorio.
Gli steroli sono infatti composti naturali dell’olio extravergine che, in sostanza, ne certificano l’autenticità. Servono, in un certo senso, a identificarlo, perché ogni varietà di oliva ha un suo profilo caratteristico. Per evitare frodi e miscelazioni con oli di qualità inferiore, il COI ha fissato da tempo un limite minimo di 1.000 mg/kg. Sotto quella soglia, l’olio rischia infatti di essere considerato non puro o addirittura manipolato.
Il punto è che la Coratina – molto intensa e ricca di polifenoli – ha naturalmente meno steroli, pur essendo chiaramente un olio assolutamente genuino e di altissima qualità. Così, molti produttori si trovavano fuori dai parametri ufficiali, con il rischio di non poter commercializzare come “extravergine” un prodotto autentico.
L’Italia, insieme a Grecia, Tunisia, Francia e Argentina, ha quindi chiesto con forza di abbassare il limite, mentre la Spagna, primo produttore mondiale, si è opposta, temendo che un valore più basso potesse favorire oli chimicamente........





















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