Il Patto Pd-M5S piange ma Conte alza la posta
Da tempo nelle cronache politiche figura il “modello Napoli”. Diceva Giovanni Ansaldo, mitico direttore del “Mattino”: «In un titolo Napoli trascina sempre». È stato un fatto normale, di curiosità da parte dei non addetti, chiedersi cosa stesse a rappresentare di interessante e originale questa sigla.
Difatti chi l‘ha attribuita al lancio promozionale di un nuovo tipo di calzatura, chi a una speciale creazione della sartoria partenopea. Nessuno però ci ha preso: dietro questa sigla si è cercato alle elezioni comunali di Napoli nel 2021 di nascondere una clamorosa operazione di trasformismo politico con la innaturale alleanza tra Pd e M5S per governare insieme la città. Innaturale? Non si può dire diversamente.
Nelle consultazioni politiche del marzo del 2018, in cui si ebbe il clamoroso successo nazionale del Movimento di Grillo, Napoli fu la “roccaforte” italiana dei pentastellati con il massimo dei consensi. Qui presero 230.649 voti, il 52% dei votanti, rispetto ai 110. 570 voti, cioè il 24,6% del loro esordio del........
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