Roberto Palumbo ai domiciliari. Il gip: “Controllava la destinazione dei pazienti alla Dialeur”
Roma, 8 dicembre 2025 – “Palumbo mi fece chiaramente intendere che avrei dovuto sborsare la somma di 3.000 euro per paziente, facendomi intendere che questa fosse la prassi che egli adoperava anche con altre strutture". È quanto afferma l'imprenditore abruzzese Maurizio Terra, dalla cui denuncia è partita l'indagine che ha portato all'arresto, in flagranza di reato, del primario di Nefrologia del Sant'Eugenio di Roma, Roberto Palumbo.
Le sue parole sono citate nell'ordinanza con cui il gip di Roma ha disposto gli arresti domiciliari per il primario 57enne – dopo che nei giorni era stato trasferito in carcere – e confermata la stessa misura per Terra, specializzato nel settore delle apparecchiature elettromedicali. Palumbo è stato arrestato nei giorni scorsi in flagranza di reato: gli investigatori lo hanno trovato a bordo di un’auto parcheggiata nelle vicinanze del palazzo della Regione Lazio, mentre una mazzetta da 3mila euro in banconote da 50 e 100 euro.
Secondo gli inquirenti, quest'ultima tangente sarebbe solo la punta dell’iceberg di un vero e proprio sistema legato al trasferimento di pazienti dall’ospedale Sant’Eugenio verso altre strutture private, tra cui il Centro Dialisi Dialeur, di cui il primario possiede (di fatto) il 60% delle quote. L’accusa nei confronti di Palumbo e di Terra è concorso in corruzione di pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni.
Secondo quanto raccontato da Maurizio Terra nell’udienza di convalida del fermo, la prima richiesta di tangente risalirebbe a quasi dieci anni fa. L'imprenditore colloca "tale episodio nell'anno........





















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