Carabinieri morti dopo l’esplosione a Verona, per la procura è strage. Maria Luisa salvata dall’Arma /
Castel D’Azzano, 15 ottobre 2025 – Aperto un fascicolo per strage nei confronti dei tre fratelli Ramponi. Si tratta dell’ipotesi di reato formalizzato dal Procuratore della Repubblica di Verona, Raffaele Tito, a cui si aggiunge anche l’accusa per omicidio premeditato.
Indagati Dino, Franco e Maria Luisa Ramponi, responsabili dell'esplosione del casolare di via San Martino (foto), dove vivevano, che è costata la vita ai tre carabinieri Valerio Daprà, 56 anni, Davide Bernardello, 36 anni, e Marco Piffari, 56 anni, ieri mattina a Castel d'Azzano (Verona).
I tre fratelli per gli inquirenti avrebbero messo a punto il piano da tempo, costruendo molotov e sparpagliando per la casa bombole di gas poi aperte saturando così la casa, appena hanno visto entrare le auto delle forze dell'Ordine. La casa era una sorta di fortino, con imposte sprangate e inferriate alle finestre.
All’arrivo delle forze dell'ordine alla casa colonica l’esplosione è avvenuta dopo pochi minuti, due-tre al massimo. Ad accendere la miccia della deflagrazione è stata Maria Luisa, rischiando lei stessa la vita: è stata però salvata proprio da quei carabinieri che aveva voluto colpire.
Si svolgerà domani davanti al Gip del Tribunale l'interrogatorio di garanzia dei fratelli Ramponi. Mentre i fratelli Franco e Dino sono in grado di presentarsi in tribunale, Maria Luisa è invece ancora ricoverata in gravi condizioni all'ospedale di Borgo Trento, intubata, per cui l'audizione potrebbe slittare. Dei feriti lei è la più grave.
L’autopsia sulle vittime verrà svolta domani. Invece i funerali di Stato si terranno venerdì 17 ottobre nella Basilica di Santa........
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