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La proposta dei medici: “Spostare i dottori, non i pazienti. Costruiamo un network di servizi”

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Roma, 9 novembre 2025 - Con un valore che supera i 5 miliardi di euro, una media di 750mila ricoveri l’anno, e una pressione concentrata, in particolare, nelle tre grandi Regioni del Nord (Lombardia, Emilia- Romagna e Veneto), la mobilità sanitaria sta mettendo alla prova la tenuta del Sistema sanitario nazionale. A riportare all’attenzione un problema ben noto è stato, negli ultimi giorni, l’allarme lanciato dal presidente della Regione Emilia-Romagna Michele de Pascale che ha detto a chiare lettere: «Non ce la facciamo più».

Uno scenario confermato anche dal presidente della Lombardia, Attilio Fontana. «Quando un napoletano sale su un treno per farsi operare a Brescia o a Padova non è mobilità sanitaria. È la sconfitta di un’intera nazione. È l’ammissione che lo Stato ha rinunciato a garantire l’uguaglianza dei diritti» ha riconosciuto, infine, il ministro della Salute Orazio Schillaci promettendo una «vera rivoluzione». Il problema, dicono le Regioni, non sono (solo) le risorse, va cambiato il modello. E sul punto sono d’accordo........

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