I nuovi equilibri nel Pd. La maggioranza si allarga. Ma è tensione con il M5s
Più "testardamente" che "unitari". In definitiva è questo l’esito dell’attesa Assemblea nazionale del Pd di ieri. Se non altro perché delle quasi mille persone convocate dal partito di Elly Schlein all’auditorium Antonianum di Roma ne sono mancate al voto (in presenza o telematico) oltre due terzi. Le neanche trecento rimanenti hanno dato riscontro di una maggioranza allargata, una minoranza sancita, un programma ancora solo annunciato e una coalizione sin troppo snobbata. Dato che, a parte l’enfasi di prammatica sulle alleanze vincenti alle regionali, la gran parte degli interventi non ha quasi speso una parola in favore del contributo degli alleati del campo largo. Non a caso, dopo che sabato il leader 5 Stelle Giuseppe Conte aveva avvertito "non siamo alleati con nessuno", ieri la sua alter ego Chiara Appendino ha chiesto "rispetto" al Pd.
Per il partito schleiniano le ellittiche e assottigliate assise di ieri ruotavano........





















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