Europa, ultima fermata. Per evitare un altro 1914, smetta di essere vassalla
Roma, 21 settembre 2025 – L’ultima provocazione è durata dodici minuti: tre MiG-31 russi oltre il confine estone, due F-35 italiani a respingerli. Dodici minuti, sufficienti a ricordare quanto vicina è la linea oltre la quale la pace precipita. Una settimana fa lo diceva con parole nette e necessarie – a risvegliare un dibattito pubblico, il nostro, troppo spesso strumentale e ambiguo – il presidente Sergio Mattarella, richiamando il 1914: “Siamo su un crinale”.
Allora bastò la scintilla di un colpo di pistola a far scivolare il mondo nel baratro di un conflitto senza precedenti. Oggi, lo sappiamo, bastano un sorvolo, un drone, un gesto dimostrativo che sfugge al sempre più fragile controllo della diplomazia di guerra. Del resto la storia non ripete mai gli stessi eventi, ma rievoca sempre i medesimi fantasmi. Il primo: il passo falso che arriva dalla paura.
Putin conosce molto bene l’alfabeto della paura. Viola un confine sensibile........
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