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Washington e Tel Aviv disegnano la «nuova Gaza»: due zone, un solo dilemma

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Il progetto prevede la creazione di un’area sicura gestita da Israele e una sotto controllo di Hamas, fino al completo disarmo del gruppo islamista. Ma i Paesi arabi temono un’occupazione permanente e rifiutano di partecipare al piano.

Gli Stati Uniti e Israele stanno discutendo un piano che suddividerebbe la Striscia di Gaza in aree distinte: una sotto amministrazione israeliana e l’altra sotto il controllo di Hamas. La ricostruzione, secondo il progetto, verrebbe gestita da Israele solo come misura temporanea, fino al disarmo del gruppo jihadista e alla sua esclusione dal potere. Il vicepresidente americano JD Vance e il genero del presidente Donald Trump, Jared Kushner, hanno illustrato i punti principali dell’iniziativa in una conferenza stampa tenutasi martedì scorso in Israele, dove si trovano per sollecitare entrambe le parti al rispetto del cessate il fuoco. L’intesa, in vigore dal 10 ottobre, ha portato al ritiro parziale delle forze israeliane, che oggi controllano circa il 53% dell’enclave.

Secondo Vance, Gaza si divide oggi in due aree: una relativamente sicura e una ancora estremamente pericolosa. L’obiettivo – ha spiegato – è quello di ampliare progressivamente la zona sicura. Kushner ha aggiunto che i fondi per la ricostruzione non saranno destinati alle aree ancora sotto........

© Panorama