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Amministratori di sostegno, il lato oscuro della tutela

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21.12.2025

Si stima che in Italia siano 400 mila le persone fragili bisognose di queste figure nominate dai Tribunali. Ma talvolta capita che si trasformino da “angeli custodi” in predatori.

E’ una figura molto utilizzata, a causa dell’invecchiamento della popolazione, della disgregazione delle famiglie e del conseguente aumento della solitudine, eppure la legge che regola questo istituto sembra non essere all’altezza e i casi di frode si moltiplicano. Nato per essere un aiuto flessibile, modellato sulle esigenze specifiche del beneficiario, l’amministratore di sostegno (Ads) rappresenta uno dei pilastri del diritto civile italiano per la tutela dei fragili.

Il suo scopo è di affiancare (non di sostituire come accadeva con l’interdizione) coloro che, per infermità, disabilità o menomazione fisica o psichica, si trovano nell’impossibilità anche parziale e temporanea di provvedere ai propri interessi. Una sorta di “angelo custode” che talvolta, però, si trasforma in un predatore che si approfitta della vulnerabilità del soggetto a lui affidato. Un meccanismo di fronte al quale la legge pare impotente, come dimostrano le tante truffe.

Ma quand’è che arriva l’amministratore di sostegno? In presenza di conflitti intra-familiari sulle decisioni da prendere nell’interesse del parente debole, il giudice tutelare nomina un esterno che, una volta accettato l’incarico, instaura alleanze con i........

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