L’Italia è bloccata dalle toghe
Corte dei conti, Tar, Consiglio di Stato, Procure… Ad ogni nuovo progetto o cantiere, scatta l’inchiesta che rallenta tutto. Salvo, poi, finire in nulla. Il Mose ha tardato 25 anni. Sulla Tav i ricorsi erano all’ordine del giorno. E poi l’Alta velocità a Firenze, la Tap in Puglia, la diga a Genova, qua e là trivelle, rigassificatori, parchi eolici, termovalorizzatori. Ora tocca al Ponte.
«Sopra i flutti o sotto i flutti, la Sicilia sia unita al continente». Già nel 1876 l’allora ministro dei Lavori pubblici, Giuseppe Zanardelli, sognava con toni aulici il Ponte sullo Stretto. Non avrebbe certo immaginato l’estenuante seguito: un impedimento dopo l’altro, centoquarantanove anni più tardi se ne discute ancora con ardore.
L’ultima frenata è stata particolarmente brusca. Quando l’inizio dei lavori sembrava imminente, la Corte dei conti ha negato il visto di legittimità alla decisiva delibera governativa. Proprio mentre s’annuncia una campale battaglia referendaria sulla giustizia.
È Giorgia Meloni, dunque, a collegare simbolicamente le due sponde: il ciclopico progetto e la storica riforma. Così, la premier chiarisce: le nuove norme, che riguardano anche i giudici contabili, «rappresentano la risposta più adeguata a un’intollerabile invadenza che non fermerà l’azione del governo».
L’ammirevole tigna si scontra con la foga giudiziaria. Ogni grande opera pubblica ha le sue pene. Non c’è solo la Corte dei conti. Ma pure Tar, Consiglio di Stato e procure. Valanghe di ricorsi, inchieste e pareri. Per carità, spesso smascherano manigoldi e illeciti. Ancora più frequentemente, però, bloccano decisive infrastrutture. Non a caso, quasi sempre volute da governi di centro destra.
Barricadiera opposizione e turbo ambientalisti, uniti come un sol uomo, sobillano e cavalcano. D’altronde: cosa c’è di più provvidenziale, per la sinistra anti modernista, di tante apocalittiche inchieste?
Difatti i tre moschettieri dei no a prescindere hanno già presentato un esposto pure sul Ponte. Elly Schlein, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni sollecitano: si........





















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