Antiquariato e mercato, quando Villa Manin era il polo dei collezionisti: a Passariano anche Alessandro Rosa
«Bisogna tornare alla cultura, all’educazione dell’intelletto, all’arricchimento interiore dell’uomo. Non per retorica o per moda, ma per una ragione di sopravvivenza, come antidoto alla distruzione”, e uno dei modi, oltre alla scuola, alla famiglia, “è l’antiquariato, nel suo risvolto culturale e di promozione».
Con queste argomentazioni Aldo Rizzi, conservatore di Villa Manin e suo primo artefice, oltre che direttore dei Musei udinesi e studioso di fama, apriva uno dei cataloghi che accompagnavano, lungo gli anni Ottanta, le edizioni di “Antiquariato: mercato e cultura”. All’epoca la Villa, sede di mostre di portata europea capaci di dialogare e di rappresentare al meglio la cultura e l’arte del territorio, nelle sue connessioni più ampie, oltre a centro del catalogo regionale e della prestigiosa scuola di restauro, oggi disgraziatamente chiusa,........
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