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È tempo di difendere chi non è allineato col pensiero dominante

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L'assassinio di Charlie Kirk è manifestazione estrema di una strategia che, dietro il gesto e le motivazioni ideologiche di chi l’ha ucciso, nasconde pratiche di violenza organizzata poco attenzionate, e non solo negli Usa. L’allarme è strutturale: fino a che punto la rete di proselitismo, catalogazione e incitamento precede un omicidio? Un fatto è ormai inoppugnabile, confermato anche dai silenzi e dalle reazioni assolutorie. Uccidere chi non si allinea nasce dall’illusione di una superiorità morale che autorizza ogni cosa: impedire dibattiti, colpirne uno per educarne cento, giustificare la violenza se “viene dalla parte giusta”. È la stessa logica che, da decenni, avvelena il dibattito italiano, alimentando aggressioni contro chiunque sia catalogabile come “di destra” e mascherando i comportamenti intimidatori con l’esigenza irrinunciabile della protesta civile.

Il fatto nuovo è che oggi la lotta........

© Libero Quotidiano