Il mistero di Stonehenge risolto da un dente di mucca
Un piccolo reperto, apparentemente insignificante, può aprire un varco nel mistero di Stonehenge. È il caso di un antico molare bovino, rinvenuto più di cent’anni fa nei pressi dell’ingresso meridionale del cromlech e solo oggi sottoposto ad analisi sofisticate. Da questo frammento di vita animale, vecchio oltre 5. 000 anni, gli archeologi hanno ricavato indizi che potrebbero riscrivere uno dei capitoli più enigmatici della preistoria: come furono trasportate le famose pietre blu del grande monumento neolitico che ogni anno attira oltre un milione di visitatori di cui 30. 000 si a radunarsi all’alba del solstizio d’estate per godere del momento in cui il sole sorge perfettamente allineato con l’asse del cerchio di pietre. Osservatorio astronomico, cimitero, tempio druidico, memoriale: le ipotesi sulla funzione di Stonehenge si rincorrono, si moltiplicano, spesso si contraddicono. Non sappiamo chi lo abbia costruito, né perché. Eppure il suo fascino resiste: un luogo che da cinque millenni veglia sulla piana di Salisbury e che continua a evocare più domande che risposte.
Il dente di mucca, vissuta tra il 2995 e il 2900 a. C. , ci porta alle origini stesse del monumento. Gli scienziati del British Geological Survey, dell’Università di Cardiff e dello University College of London hanno sottoposto il reperto........
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