Quale pacificazione se mostrificano i morti?
Al congresso di Fiuggi, nel 1995, la destra si era convinta che fosse finito il lungo dopoguerra: basta con gli opposti estremismi, il nemico da abbattere non c’è più, ci sono solo avversari politici. C’è da domandarsi, dinanzi alle reazioni all’omicidio di Charlie Kirk, quanto a sinistra sia stato interiorizzato questo salto di qualità. Poco, a quanto pare. Anche per una ostinata ritrosia da quelle parti a riconoscere che la violenza può arrivare anche da chi scrive Bella Ciao su proiettili destinati a uccidere.
Ieri Luigi Manconi, che gli anni Settanta li conosce bene, ha rimproverato a Giorgia Meloni di non avere mai detto sui morti di sinistra parole pacificatrici limitandosi al solo ricordo di Sergio Ramelli (a 50 anni dalla morte, sottolineiamo noi). E ciò mentre lui, e altri compagni come lui, hanno fatto autocritica per l’odio degli anni di piombo e sono pronti a inchinarsi dinanzi alle vittime della destra. Val la pena ricordare che Meloni nasce nel 1977, sul finire della........
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