La vendetta dei mediocri contro il merito
La mediocrità, che è la madre della frustrazione, rappresenta il vero motore della società occidentale in questo primo quarto di secolo. Non la povertà né la fede né tantomeno l’amore - figurarsi - solo e soltanto la mediocrità.
E’ questa la chiave di lettura più feconda nel valutare l’onda lunga del populismo, che nasce dalla frattura del Novecento morente, con le sue ideologie, e lo squassamento delle categorie politiche, economiche e sociali su cui si era basato il nostro stile di vita dalla fine della seconda guerra mondiale al crollo del muro. Da lì in avanti, maionese impazzita. E si sbaglia a dire che sia un fenomeno di destra, perché nel populismo sguazza tanta di quella sinistra o post sinistra o para sinistra che manco ce la immaginiamo. E’ un fenomeno globale. E per questo interessante, per quanto avvilente.
La decisione del presidente degli Stati Uniti di revocare all’università di Harvard l’autorizzazione al reclutamento di studenti stranieri, che ha esercitato negli ultimi settant’anni, sostenendo che quel campus è diventato un pericoloso centro di propaganda antiamericana e antisemita, è figlio proprio di questa logica. Alla quale si associa il taglio radicale dei finanziamenti alle università e alle agenzie che si occupano a loro volta di sostenere economicamente la ricerca. Ora, è vero che da tempo negli atenei americani, e anche in quelli europei e italiani, si è diffusa una dittaturella strisciante, demagogica e censoria basata su una culturetta woke........
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