La resistenza dell’Anpi al catering milionario
Ci sono tanti motivi che inducono a provare una certa simpatia nei confronti di uno come Jeff Bezos.
Innanzitutto, perché ha iniziato vendendo libri e già questo è un segno del tutto fuori asse rispetto al mainstream analfabetizzante degli ultimi decenni. Poi, perché quando ha fondato Amazon aveva “già” trent’anni (che per gli standard americani significa essere vecchio) e guadagnava nel suo precedente lavoro “solo” duecentomila dollari l’anno (che per gli stessi standard americani di cui sopra significa avere le pezze nel sedere). Insomma, era un signor nessuno. Tutto il contrario dei ragazzotti con la faccia da carognini dell’oratorio o da nerd bimbominkia o da spioni della madre superiora che affollano le proprietà e i management delle altre aziende “over the top” e che sono plasticamente riassunte nel musetto trasudante empatia di Mark Zuckerberg.
Poi, Bezos lo abbiamo sentito vicino, tanto uguale a noi maschi medi, quando in piena crisi di mezza età ha buttato all’aria un solidissimo matrimonio con la scrittrice Mackenzie Scott, dalla quale ha avuto quattro figli, che lo ha supportato in tutti i passi della carriera e che adesso in ogni foto è sempre lì che se la ride (forse perché l’ex marito le ha lasciato 36 miliardi di dollari per poter divorziare), per accasarsi con Lauren Sanchez, una giornalista televisiva e pilota di elicotteri oggettivamente non particolarmente bella né particolarmente giovane né particolarmente raffinata e che adesso, pure lei, in ogni........
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