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Europa senza armi L’illusione è finita

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10.03.2025

“Il Principe” di Niccolò Machiavelli è uno dei pilastri della cultura occidentale, opera fondatrice del pensiero politico moderno, che si basa proprio sul postulato della laicità della politica e della sua autonomia - la sua autonomia assoluta - da qualsiasi altro potere.

Non solo, visto che stiamo parlando anche di un testo letterario finissimo, scritto in un italiano di qualità eccelsa, pulito, asciutto, essenziale, cartesiano ancor prima che Cartesio venisse al mondo, con uno stile e un ritmo incalzante da far invidia al novanta per cento dei giornalisti di oggi, rappresentanti di questa curiosa categoria che più che ai dettami del segretario fiorentino tende a ispirarsi a quelli di Carducci, Liala, il compagno Folagra, Alberto Sordi e Pulcinella.

Bene, nel settimo capitolo del suo capolavoro, Machiavelli parla “De’ principati nuovi che s’acquistano con le armi e fortuna di altri” e, nello specifico, narra le vicende di Cesare Borgia e di quali e quante qualità politiche avesse, di quanto fosse intelligente e lungimirante e spietato nel perseguimento dei propri obiettivi, ma nonostante questo di come fosse destinato ad andare rapidamente in rovina. Aveva costruito il proprio potere sul favore del padre, Papa Alessandro VI, e quando si basa sul volere e sulla fortuna altrui il proprio governo e la propria vita significa affidarle a due “cose volubilissime et instabili”. Non possedendo armi proprie, dipendendo dagli altri, è impossibile durare. Machiavelli insiste su questo........

© La Provincia di Como