Modena l’ha cresciuta e formata, lei cambia la medicina a Madrid
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MODENA. C’è un metabolita prodotto dai batteri dell’intestino umano che può causare l’aterosclerosi, una malattia silenziosa e potenzialmente letale che porta all’infarto e all’ictus. Questo composto si chiama propionato di imidazolo (ImP), e la sua presenza nel sangue è stata associata ai primissimi stadi della malattia, anche in persone che sembrano perfettamente sane. La grande novità è che l’ImP non è solo un indicatore: provoca direttamente la malattia promuovendo l’infiammazione delle arterie attraverso l’attivazione di un recettore nei globuli bianchi dell’organismo. Rilevarlo in tempo, quindi, può permettere una diagnosi precoce, con esami del sangue semplici ed economici. E in futuro, grazie a farmaci mirati, potrebbe essere possibile bloccare il meccanismo prima che la malattia si sviluppi. La prima firmataria di questo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature e sulle prime pagine del quotidiano spagnolo El Paìs, è l’ex studentessa di UniMore Annalaura Mastrangelo, 38 anni, d’origini abruzzesi, oggi ricercatrice al Centro Nazionale Spagnolo per la Ricerca Cardiovascolare (Cnic) di Madrid. La sua scoperta, frutto di un lavoro lungo otto anni con collaborazioni internazionali, rappresenta una svolta per la medicina moderna: per la prima volta, un semplice marcatore prodotto dal microbiota intestinale può svelare con largo anticipo il rischio........
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