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Il Mose e il suo tesoretto: 300 milioni bloccati per interventi in laguna

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tuesday

Trecento milioni nel cassetto. Mentre si parla di Mose, dei suoi costi e dei suoi problemi, le imprese del Consorzio Venezia Nuova hanno nel cassetto lavori già assegnati e approvati che però non partono.

Interventi per il riequilibrio della laguna previsti dal Piano Europa e necessarie alla salvaguardia di un ecosistema tanto unico quanto fragile e da preservare. Fra i ritardi della grande opera vanno inseriti anche i lavori prescritti dall’Unione europea dopo le indagini e le procedure di infrazione.

Di chi la colpa? La neonata Autorità della laguna muove i primi passi, in attesa di avere tutte le carte in regola per diventare come vuole la legge del 2020 il nuovo “Magistrato alle Acque”. Cioè l’istituzione pubblica che deve coordinare e controllare i lavori in tutta la laguna.

Intanto resta in piedi il Consorzio Venezia Nuova, pool di imprese costituito nel 1982. Concessione unica, niente gare e monopolio assoluto. Dopo gli arresti e lo scandalo del 2014 le grandi imprese se ne sono andate, o fallite.

Come la Mantovani, Condotte, Fincosit, Mazzi.

Sono rimaste le........

© La Nuova di Venezia