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La politica muore quando la stampa diventa direttore d’orchestra

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15.03.2024

La politica oggi, in qualche modo, è data in appalto ai media, che certamente hanno avuto sempre un ruolo fondamentale, ma se prima erano l’altoparlante delle idee, dei progetti dei partiti oggi sono essi che orientano con le loro parole d’ordine il dibattito nei partiti e tra i cittadini.

Questo comporta che i media, invece di dare informazioni, fanno propaganda, mentre nella Prima Repubblica avevamo quotidiani, più o meno equidistanti, perché era importante per un giornale dirsi ed apparire indipendente, mentre per sapere cosa pensavano i partiti, c’erano i quotidiani di partito. Oggi non è più così, i quotidiani sono tutti di parte, si articolano per prima cosa in quotidiani di destra o di sinistra e poi in base a questa scelta al partito di cui sono i supporter.

L’esempio tipico lo abbiamo avuto con le elezioni in Sardegna, non bisogna essere laureati né in statistica né in sociologia per comprendere che, dati alla mano, la candidata Presidente del cosiddetto “campo largo” ha vinto sull’altro candidato per un migliaio di voti, e con una percentuale di non votanti che di poco è aumentata, e se questi dati li confrontiamo con il risultato delle coalizioni che si fronteggiavano si nota che il centro destra ha preso più........

© L'Opinione delle Libertà


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