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Il brigatista rozzo, da Soros le guerre

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07.04.2025

Sassolini di Lehner

Roberto DAgostino non si rammarica per gli eventuali problemi dell’export italiano. Alla grassa borghesia adorante Mario Draghi, il “vile affarista, liquidatore dell’industria pubblica italiana”, dei lavoratori non può fregare di meno. Ossessionato da Giorgia Meloni, definita “Regina di Coattonia”, il brigatista rozzo Roberto afferma felice che “l’Italia governata dalla statista della Garbatella non conta un amato cazzo”. Infine, l’orgasmo verboso, stra-vedendo la caduta del Governo: “Quando l’economia crolla ed il portafogli (degli altri, mica il suo, ndr) si svuota, anche il voto degli italiani cambia partito”.

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Donald Trump si scompiscia. Non bastavano gli economisti orfani della comica comparsa Kamala Harris, adesso il divertimento glielo assicura Tiziana Panella de La7, autocandidatasi al Nobel 2025 per l’epistemologia del Balzello. La potenza delle risate è raddoppiata dalle cattobarzellette di Vittorio Emanuele Parsi, nella parte del feroce Saladino antiTrump e, in onore del giudeofobo padre Agostino Gemelli, anti Netanyahu.

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Un magistrato di Magistratura democratica, sincero, chiaro e limpido quanto un fiasco di Frascati superiore, ha confermato che: Le toghe rosse hanno il diritto-dovere di sostituirsi proditoriamente all’Esecutivo ed al Legislativo (No al ponte sullo Stretto); per la casta, peggio della peste bubbonica, c’è soltanto la terzietà (“Non esiste un’imparzialità come condizione pre-data come stato del magistrato”). La sezione disciplinare del Consiglio........

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