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«Perché l’idea che il povero sia un pigro che non ha voglia di lavorare non muore mai»

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12.04.2024

Un tempo la letteratura si occupava di poveri. Molto prima de Le ceneri di Angela di Frank McCourt, successone del 1997, ci fu Un albero cresce a Brooklyn: lo scrisse nel 1943 Sophina Elisabeth Werner con lo pseudonimo di Betty Smith. Vendette quattro milioni di copie, venne tradotto in sedici lingue, la New York Public Library lo inserì fra i libri del secolo. Raccontava la storia dei piccoli Francie e Nellie Nolan, figli di immigrati irlandesi che nel 1912 sopravvivono come possono alla fame e alla miseria. Francie, in particolare, sogna di diventare scrittrice fin dagli anni della scuola, opponendosi a una maestra che la invita a raccontare «la bellezza» e non la povertà, che è «sordida».

Ora, il concetto di «sordido» è durissimo a morire. Nei giorni scorsi l’Istat ha detto che le famiglie italiane in........

© L'Espresso


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