Da Portella della Ginestra a Garlasco, quei delitti irrisolti sono lo specchio di un Paese opaco
Nell’Italia dell’eterno mistero ci sono più verità taciute, versioni di comodo e atti mancati che veri enigmi. E Garlasco non fa eccezione. Non detti, timidezze, omertà. Che assieme a piste improbabili, deragliamenti del senso comune, ricerche obbligate tradotte in eventualità, qui come altrove, rendono tutto, ma proprio tutto, sempre opaco.
Un quadro incerto, instabile, suscettibile di revisione. Talvolta, di rado e per fortuna, nelle aule. Sempre, in quell’altrove in cui il dibattito pubblico si fa giudice. Piega la trama alle convinzioni del momento, alle opportunità e, perché no, al tornaconto. Anche politico. Perché, dopotutto, la giustizia non è quasi mai l’obiettivo autentico, ma il bersaglio ultimo di tanto accapigliarsi tra opposte tifoserie. Per difenderne i fondamentali o lapidarla. Magari........
© L'Espresso
