Bergamo, Casa Doris accoglie la famiglia di Gaza: «Fuggiti dall’inferno»
L’EMERGENZA. Lunedì 16 giugno l’arrivo del papà e dei sei fratellini nella struttura di Caritas e Fondazione Angelo Custode: «Alloggiavamo in una scuola, ma l’hanno bombardata».
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La famigliola palestinese scende dal pullmino nella tarda mattinata di lunedì 16 giugno. Il papà Essam, rimasto vedovo dopo che sua moglie è morta sotto le bombe israeliane, accompagna sei dei suoi figli: dalla primogenita di 14 anni, una ragazzina velata dall’aspetto molto serio, silenzioso e discreto, alla piccolina di appena cinque mesi, passando per un fratellino di tre anni e altre tre sorelline più grandi. Sembrano le più serene. Si guardano attorno sorridendo, mentre prendono confidenza con la loro nuova casa. Portano sul cerchietto delle figure di Minnie, regalate loro dagli operatori dell’ospedale «Papa Giovanni».
Vengono da lì, infatti, e lì purtroppo è rimasta una di loro, la sorella Nehal di 12 anni: è in terapia intensiva e in condizioni ancora piuttosto serie, con ferite importanti, fra l’altro, agli arti inferiori. Nehal ne avrà per molto: intanto bisognava trovare una sistemazione adatta al resto della famiglia. A procurarla, in via Morelli, in quella Casa Doris che è la foresteria per i genitori dei bambini disabili in cura alla Casa Amoris Laetitia, hanno provveduto la Caritas diocesana e la Fondazione Angelo Custode. Giuseppe Giovanelli, direttore della........
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