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Un nido per rialzarsi e curare le ferite: «Ogni tassello mi ha riparato il cuore»

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14.07.2025

LA STORIA. La solitudine dopo la crisi del matrimonio, a Baccanello un tetto accogliente dove ripartire.

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«Questa è la vera natura della casa – scrive John Ruskin –, il luogo della pace; il rifugio, non soltanto da ogni torto, ma anche da ogni paura, dubbio e discordia»: Nino Ficuciello lo ha scoperto solo dopo aver perso la sua, e dopo aver sperimentato la solitudine fino alle sue estreme conseguenze.

Nino ha 70 anni ed è in pensione. Faceva il parrucchiere nel suo salone, aveva una bella famiglia: «C’erano giorni – spiega – in cui abbassavo la saracinesca con un nodo alla gola perché non era stata una giornata abbastanza produttiva, però mi bastava sapere che sarei tornato a casa per sotterrare qualsiasi pensiero negativo».

La crisi del suo matrimonio ha aperto una crepa nella sua vita, che si è allargata sempre di più: dopo la separazione ha dovuto vendere il salone e poi è rimasto senza riferimenti, senza denaro, senza un alloggio, finché si è trovato a dormire in un riparo di fortuna, fatiscente, senza riscaldamento, vergognandosi di fronte ai suoi due figli: «Non mi guardavo più allo specchio, perché non riuscivo a riconoscermi».

«Me ne sono andato da casa portando con me solo qualche valigia, pensando che ce l’avrei fatta da solo, ma non è stato così»

Nel Convento di Baccanello di Calusco d’Adda ha trovato un posto dove stare e un’occasione di riscatto grazie al progetto «Casa nel chiostro», nato per aiutare persone come lui: padri separati in situazioni difficili. Così Nino ha iniziato un percorso di rinascita: «San Giovanni XXIII chiamava questo luogo “il mio caro nido”. Ed è questo che rappresenta per me, un nido, dove i rami dell’albero sono così robusti e intrecciati da annientare la paura di cadere ancora». Ci è voluto molto coraggio, ma Nino il 23 maggio scorso ha raccontato la sua storia in pubblico, alla prima «Manifestazione della speranza» per il Giubileo con il Vescovo Francesco Beschi a Sotto il Monte: «L’ho fatto – spiega – per dare coraggio ad altri che possono trovarsi nella mia stessa situazione».

Come una barca che si infrange sugli scogli, una relazione naufragata spinge a mettersi in discussione: «Ho perso tutti i miei punti di riferimento – racconta Nino –. Me ne sono andato da casa portando con me solo qualche valigia,........

© L'Eco di Bergamo