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Un «marsupio da battaglia» compagno di una vita fragile ma anche fortissima

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22.09.2025

LA STORIA. La leucemia, poi il cuore che cede: Giancarlo Gambarini è rinato due volte grazie alla pompa a infusione.

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«La fragilità - scrive Giovanni Allevi - è la nostra forza, in un mondo trascinato dalla ragione verso la competizione estrema». Una frase che sembra scritta apposta per Giancarlo Gambarini, 68 anni di tenacia e coraggio. Lo incontriamo nella sua casa di Colognola, seduto accanto a Patrizia, sua moglie da quarantacinque anni. C’è molta luce, dalla portafinestra del soggiorno si vede un grande albero, e quasi se ne avverte il profumo.

Giancarlo si siede e racconta, e nelle sue parole c’è quella luce speciale di chi ha visto il buio da vicino e ha scelto di non arrendersi. Indossa - con naturalezza - una pompa a infusione continua di dobutamina, che aiuta il suo cuore a battere, «un’alleata inaspettata», come dice lui, e a sostenerlo in questo percorso, iniziato sedici mesi fa, c’è il team del Servizio di Cure Palliative e Terapia del dolore dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, che gli ha aperto un orizzonte in un momento difficile, permettendogli di guadagnare un nuovo scorcio di vita: «Credevo di essere arrivato alla fine, mi sento rinato».

Smonta la retorica del malato con l’ironia, parla della sua vita con un tono semplice e concreto che fa sorridere, sdrammatizzando anche i momenti più difficili: «Quando mi sono ammalato di leucemia mi hanno preso per i capelli - scherza - è per questo che adesso non ne ho più». Non lo dice, ma si capisce che è stato un momento durissimo.

Allora aveva 37 anni, due figli piccoli, il lavoro di montatore elettrico, una quotidianità che all’improvviso si era incrinata, con quella diagnosi arrivata come un terremoto a sconvolgergli la vita. «Ho affrontato cicli e cicli di chemioterapia. Ci sono stati momenti in cui ho pensato di non farcela. Invece sono ancora qui. Devo ringraziare il professor Tiziano Barbui, ematologo che mi ha curato facendomi seguire una terapia innovativa, così mi ha salvato. Da lì ho avuto una seconda possibilità».

Ma il cuore, segnato da anni di cure e fragilità, negli anni ha cominciato a cedere. Nel 2001 Giancarlo ha subito un’operazione complessa: «Mi hanno ricoverato d’urgenza il 15 agosto - sorride - e invece della grigliata con gli amici, sono andato al pronto soccorso. Poi ho subito un intervento serio, complesso: un restyling completo, altro che carrozzeria. Mi hanno rimesso a nuovo pezzo per........

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