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In viaggio nella magia della Sicilia per aprire una finestra sul mondo

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27.10.2025

LA SFIDA. Cinque ragazzi autistici del Centro diurno per disabili «Koinonia» della Fondazione Angelo Custode e la loro esperienza tra ricerca di autonomia e bellezza.

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«Non puoi porre limiti a nulla - dice Michael Phelps, campione di nuoto statunitense -. Più sogni, più lontano vai». Hanno lanciato il cuore oltre gli ostacoli, affrontando nuove sfide, anche le tre educatrici del Centro diurno per disabili (Cdd) «Koinonia» della Fondazione Angelo Custode che alla fine dell’estate hanno accompagnato cinque ragazzi autistici in un’inedita vacanza in Sicilia, attraversando l’isola, tra l’Etna e il mare, approfittando di un’opportunità di autonomia e di bellezza, che supera i pregiudizi e apre nuovi orizzonti. Sebastian, Maddalena, Roberto, Simone e Daniel sono partiti con tre educatrici che li accompagnano nelle loro giornate al Cdd: Miriana Sindone, Giada Perico e Valentina Brevi. Hanno trascorso insieme alcuni giorni intensissimi per condividere un’esperienza comune a molti coetanei, ma davvero insolita per loro: un viaggio lontano dalle famiglie, vissuto in autonomia, dentro la meraviglia e la fatica della quotidianità.

L’idea è nata dal desiderio di offrire ai ragazzi la possibilità di misurarsi con la libertà, di sentire che la vita può accoglierli e sorprenderli

«Un’avventura impegnativa - come osserva Claudia Costaioli, referente educativo del Centro Koinonia -, perché alcuni di loro non si esprimono verbalmente e tutti hanno bisogno di certezze, riferimenti sicuri. A volte hanno reazioni imprevedibili in situazioni nuove e le loro educatrici, con cui hanno creato solidi rapporti di fiducia, sono preparate ad affrontarli».

L’idea è nata dal desiderio di offrire ai ragazzi la possibilità di misurarsi con la libertà, di sentire che la vita può accoglierli e sorprenderli. «Volevamo che sperimentassero un viaggio vero, con le incognite e le scoperte che comporta — ha spiegato Miriana —. Non un’attività protetta, ma un’esperienza di fiducia reciproca».

«I programmi - continua Giada - sono studiati su misura per i nostri ragazzi, e accompagnati da un cammino di avvicinamento graduale, in modo da renderli il più possibile accessibili e piacevoli per tutti, e prevedere possibili inconvenienti».

Un percorso a tappe che prosegue nel tempo, offrendo ogni volta nuovi stimoli: «L’anno scorso siamo andati a Parigi - ricorda Giada - e ancora prima abbiamo trascorso con loro weekend in montagna, soggiorni in bed-and-breakfast, trasferte per raccogliere agrumi nei........

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