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«La malattia e i due trapianti di fegato. Sono nato tre volte, ora aiuto gli altri»

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10.02.2025

LA STORIA. Adriano Gambarini, 75enne di Gorlago, salvato in due occasioni a Londra. «Il volontariato mi dà grande gioia».

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«Sono nato tre volte», racconta con un sorriso Adriano Gambarini, 76 anni, di Gorlago. Lo incontriamo a casa sua, circondato dalla sua bella famiglia: la moglie Rosanna, le figlie Rossella, Cinzia e Paola. Dopo aver subito due trapianti di fegato, il suo sguardo sul mondo è cambiato: «Riuscire a superare esperienze così forti e difficili mi ha fatto apprezzare il valore del dono, e mi ha fatto venire voglia di fare del bene». Ora è impegnato come volontario nel Centro d’ascolto Caritas interparrocchiale di Gorlago, e quando ne ha l’occasione fa da testimonial per sensibilizzare le persone sui temi legati al trapianto e alla donazione degli organi.

Sono passati quasi trent’anni dal primo intervento: «Nel novembre 1993 - ricorda Adriano - ho subito l’asportazione dei calcoli alla cistifellea all’ospedale di Trescore Balneario. Doveva essere un intervento semplice, di routine, ma i medici si sono accorti in quell’occasione che il mio fegato era in cirrosi, così sono partite subito le ricerche per sottopormi a terapie adeguate, e mi è stata prospettata la possibilità di un trapianto».

Per cinque anni i medici sono riusciti a mantenere la malattia sotto controllo con controlli trimestrali: «Poi, però hanno riscontrato che erano comparse alcune cellule tumorali - spiega la figlia Rossella - perciò ci hanno detto che papà avrebbe dovuto essere sottoposto a trapianto, dandoci una scadenza molto breve: non più di sei mesi». Adriano Gambarini si è rivolto al Policlinico di Milano, dove le liste di attesa in quel momento indicavano tempi molto più lunghi: «Ci avevano parlato di un anno - prosegue Rossella - forse un anno e mezzo. Mio padre non aveva a disposizione così tanto tempo. Così ci hanno suggerito di partire per il King’s College di Londra, con cui il Policlinico aveva contatti frequenti. A eseguire questo tipo di operazioni, fra l’altro, era un medico originario di Brescia».

Nonostante le difficoltà fossero molte, Adriano e la sua famiglia hanno deciso di intraprendere questa strada: «Siamo partiti - racconta Rossella - anche se è stata dura. Abbiamo dovuto metterci in gioco tutti insieme, rimodulando gli impegni e gli........

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