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«Il mio mondo che va oltre i colori tra audiolibri, volontariato e la pesca»

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28.07.2025

LA STORIA. Marianna Mazzola, ipovedente dalla nascita, centralinista in Comune, impegnata alla biblioteca dell’Unione Ciechi.

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«Il rosso è acido come le fragole e dolce come l’anguria, ma fa male quando esce da un graffio sul ginocchio» scrive Menena Cottin ne «Il libro nero dei colori», un albo illustrato messicano, che ha vinto numerosi premi per la maniera poetica e innovativa in cui racconta i colori alle persone non vedenti.

«Mi sono chiesta spesso - sottolinea Marianna Mazzola, 54 anni, di Terno d’Isola - come siano fatti i colori. È difficile immaginarlo, è qualcosa che nessuno può spiegarti con precisione». L’unico modo è associarli a emozioni, suoni, sensazioni tattili. Lei, ipovedente dalla nascita, poi diventata cieca, da sempre cerca nei libri nuovi elementi per conoscere e capire: «Ci sono autori che hanno una straordinaria capacità descrittiva. Le loro storie possono portarci pezzi di mondo che non ci è stato possibile conoscere. Ogni libro è come un viaggio, un’avventura». Anche per questo Marianna è entrata nel gruppo di volontari, che si occupano della biblioteca dell’Unione ciechi di Bergamo e con sensibilità cerca costantemente nuovi titoli per ampliarne il catalogo: «Sono sempre alla ricerca di lettori volontari che mi aiutino ad arricchire la scelta, inserendo anche opere degli scrittori locali, che non sono presenti nelle banche nazionali di audiolibri. A volte ci riservano belle sorprese, offrendo punti di vista diversi sulla realtà e sul nostro territorio».

Così Marianna ha coltivato, grazie alla lettura, l’attitudine a non fermarsi mai, a non disarmarsi davanti agli ostacoli, ad ampliare gli orizzonti anche quando è seduta alla scrivania nel suo ufficio al Comune di Bergamo, dove dal 1990 si occupa del centralino: «Nel tempo ho visto avvicendarsi tante amministrazioni diverse. Ascolto molte voci e sollecitazioni differenti. Non è un lavoro monotono, cambiano ogni giorno ritmo, tempi, richieste».

Nella strada che deve percorrere da casa, dove vive con la madre, fino all’ufficio la accompagna Linda, una dolcissima femmina di labrador nera, che da tanti anni è il suo cane guida: «All’inizio per spostarmi usavo il bastone per ciechi, ma facevo davvero fatica. Mi pesava molto anche solo percorrere il tratto fino alla stazione per prendere il........

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