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Supplenti, in 346 rifiutano la cattedra: «A Bergamo affitti troppo cari»

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20.09.2025

SCUOLA. I sindacati: «Stipendi bassi, in particolare per incarichi che prevedono solo spezzoni di orario». La proposta: tavolo con Aler, Ufficio scolastico e Comuni.

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Prezzi dell’affitto per una casa o una stanza così alti, da spingere i docenti supplenti a rinunciare alla nomina per una cattedra a scuola, specialmente se consistente solo in uno spezzone di orario, che comporta un o stipendio ridotto. È l’emergenza segnalata dai sindacati scolastici bergamaschi, che hanno riscontrato numerose rinunce alle nomine assegnate agli aspiranti docenti tramite Gps (Graduatorie provinciali delle supplenze). In totale sono state 346 le rinunce, spalmate su ogni e grado (255 dopo il primo bollettino di nomina, 63 dopo il secondo bollettino e 28 dopo il terzo). Dietro le rinunce ci possono essere diverse motivazioni personali, certo, ma, così come sostengono i sindacati, tra le cause del rifiuto pesa in molti casi – per i tenti docenti che vengono da fuori – il caro affitti in Bergamasca, specialmente se l’incarico assegnato non prevede una cattedra a orario pieno.

Bergamo, infatti, è l’11esima città più cara d’Italia in cui affittare una stanza: in città, per una singola, si spendono in media 446 euro al mese, come certificato dall’ultimo rapporto........

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