Gite scolastiche, la beffa dei tetti di spesa. I presidi: «Costretti a ridurre la durata»
SCUOLA. Terminata la deroga che permetteva agli istituti di gestire in autonomia spese sopra i 140mila euro. La competenza passa all’Ufficio scolastico regionale, che su questa materia però non è ancora operativo.
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Per l’anno scolastico 2025/2026, la pianificazione dei viaggi d’istruzione è in difficoltà. Il motivo? Le nuove regole introdotte dal decreto ministeriale, che ha modificato le procedure per l’organizzazione di gite, stage linguistici e scambi culturali. Da giugno, infatti, è terminata la deroga concessa dall’Anac (Autorità nazionale anticorruzione) che permetteva alle scuole di acquisire autonomamente i «Codici Identificativi di Gara» per affidamenti superiori a 140mila euro. In poche parole, secondo il decreto solo le «Stazioni Appaltanti Qualificate» (enti dotati di specifica abilitazione) possono gestire le gare d’appalto relative ai viaggi di istruzione. Poiché le scuole non possiedono questa qualifica, non possono più organizzare autonomamente viaggi se il valore complessivo supera i 140mila euro annui.
A complicare ulteriormente la situazione, gli Uffici scolastici regionali (Usr), che dovrebbero assumere il ruolo di stazione appaltante per conto delle scuole, non sono ancora operativi. Gli........
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