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Redditi nella Bergamasca, il 61% sotto i 26mila euro lordi: «Aumentano disuguaglianze e fragilità»

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I DATI. Peggio della media regionale. Pessina: «Non tengono il passo con il costo della vita». Dal 2015 il lavoro dipendente ha perso il 2,5% di potere d’acquisto. Pensioni: divario di genere.

In poco meno di dieci anni, il mondo è cambiato. Non i redditi, almeno in Bergamasca: dal 2015 al 2023, l’incremento a valori reali – cioè rapportato al costo della vita, al potere d’acquisto – è stato appena del 0,4%. A fotografare questo trend di sostanziale stagnazione, in linea con quanto accade nel resto del Paese, è la ricerca realizzata dal centro studi Across Concept per conto dello Spi Cgil di Bergamo sulla base delle principali variabili socio-economici legati al nostro territorio.

«Serve un impegno concreto per garantire pensioni dignitose, una fiscalità più equa e servizi di prossimità che riducano le disuguaglianze»

Emerge ancora una volta la «fatica» di stipendi e pensioni, oltre a elementi di criticità che intaccano anche un’area tradizionalmente abbiente: soffre soprattutto........

© L'Eco di Bergamo