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La suocera di Manuel, morto sul lavoro: «Per noi era un figlio. Se avevamo bisogno, lui c’era sempre»

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15.02.2025

IL LUTTO. Manuel Vargiu, 45 anni, ucciso da un bullone espulso da un tritalegna. «Lo stava aggiustando, era un mago con i motori».

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«Diceva sempre: se avete bisogno, ci sono io. Per noi Manuel era come un figlio, anche perché lui aveva perso entrambi i genitori».

Diliana Cominelli è la suocera di Manuel Vargiu e abita con il marito Gianpiero Zambelli al piano terra di una palazzina di via IV Novembre a Ponteranica: è lei ad aprire la porta, la figlia Orietta è al piano di sopra con il figlio di 17 anni: «Non se la sente di parlare, sono distrutti», spiega. Diliana da mercoledì non si ferma un attimo. Prima per accudire il marito, tornato a casa al mattino dall’ospedale dopo un intervento al cuore. Poi, a metà pomeriggio, ha ricevuto dalla figlia la notizia straziante dell’infortunio sul lavoro in cui ha perso la vita il genero:

© L'Eco di Bergamo