La suocera di Manuel, morto sul lavoro: «Per noi era un figlio. Se avevamo bisogno, lui c’era sempre»
IL LUTTO. Manuel Vargiu, 45 anni, ucciso da un bullone espulso da un tritalegna. «Lo stava aggiustando, era un mago con i motori».
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«Diceva sempre: se avete bisogno, ci sono io. Per noi Manuel era come un figlio, anche perché lui aveva perso entrambi i genitori».
Diliana Cominelli è la suocera di Manuel Vargiu e abita con il marito Gianpiero Zambelli al piano terra di una palazzina di via IV Novembre a Ponteranica: è lei ad aprire la porta, la figlia Orietta è al piano di sopra con il figlio di 17 anni: «Non se la sente di parlare, sono distrutti», spiega. Diliana da mercoledì non si ferma un attimo. Prima per accudire il marito, tornato a casa al mattino dall’ospedale dopo un intervento al cuore. Poi, a metà pomeriggio, ha ricevuto dalla figlia la notizia straziante dell’infortunio sul lavoro in cui ha perso la vita il genero: © L'Eco di Bergamo
