Rifugi, nella Bergamasca un’estate di grandi numeri. Anche dall’estero
MONTAGNA. In quota pure da Germania, Usa, Israele: «Tanti neofiti, lavoriamo per dare informazioni utili».
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Ormai non è più una sorpresa, semmai la conferma che l’esplosione della frequentazione delle terre alte, registrata a partire dal 2020, dopo la pandemia e i mesi di lockdown, non è stata un fuoco di paglia. Anzi, è un fenomeno in continua crescita, vuoi per una gita in giornata (e come cartina da tornasole del maxi afflusso in questo caso basterebbero le lunghe code di ogni fine settimana lungo le strade di accesso alle valli) o per una vacanza più lunga, pernottando nei rifugi, che soprattutto nei fine settimana erano quasi sempre al completo, in alcuni casi con prenotazioni esaurite anche diverse settimane in anticipo. I rifugi delle Orobie bergamasche, che nella maggior parte dei casi resteranno aperti tutti i giorni fino al 14 settembre e poi ancora per diversi fine settimana fino a novembre, tracciano un bilancio con il sorriso alla fine di un’estate che è stata condizionata solo in parte - luglio soprattutto - dal maltempo. Ma le belle giornate di giugno e agosto hanno permesso di compensare alla grande.
«Ci sono provenienze da paesi come Polonia, Israele, Germania, Spagna e Stati Uniti, ma il percorso ha riscosso grande successo anche tra i bergamaschi»
E tra le conferme di quei fenomeni iniziati ormai cinque anni fa c’è anche la presenza, sempre più massiccia, di stranieri che........





















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