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Una storia, mille storie. Pesaro e il suo giornale: quel grande amore nato in un angolo di via Mazza

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30.07.2025

Se fosse un film, la prima scena sarebbe in via Mazza, con la cinepresa che andrebbe a cercare la luce al piano terra del civico 19 e il suono di una macchina per scrivere, una vecchia Underwood. Immaginatela, questa scena, incastonata in un freddo 4 novembre del 1947, con la guerra da poco alle spalle e un dopoguerra tutto da costruire. L’inquadratura finirebbe sul volto indaffarato del commendator Alessandro Grossi, un funzionario comunale inventatosi giornalista che quel giorno stava per dare alle stampe le prime cronache pesaresi del Carlino, fino ad allora in coabitazione con Ancona.

Era l’inizio di una storia che da lì in poi si sarebbe egregiamente inserita nella grande storia del giornale nato a Bologna il 21 marzo del 1885, 62 anni prima. Il lavoro del commendator Grossi finiva tutto in una sola pagina con notizie inevitabilmente ridotte alle quali però dava forza l’enfasi con cui – si racconta – due popolari sorelle pesaresi, l’Amalia e la Stella, ne strillavano i titoli per le vie della città. Nel 1955 la redazione si spostò in viale Marconi e un anno dopo venne nominato capopagina Giorgio Guggi, primo giornalista professionista.

Lo speciale

Già da qualche anno a frequentare il Carlino c’era anche Sauro Brigidi, allora uno studente: il suo primo articolo l’aveva firmato molto tempo prima, il 7........

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