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Referendum, i risultati live. Primi dati sull'affluenza: intorno al 28%

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09.06.2025

Roma, 9 giugno 2025 – Prevale il al referendum 2025. Ma il vero risultato è il mancato raggiungimento del quorum. A spoglio ultimato, l’affluenza  (qui i dati del Ministero dell’Interno in tempo reale) si attesta poco sopra il 30%. La soglia richiesta perché il voto sia considerato valido (il 50% 1 degli aventi diritto) non è stata raggiunta per nessuno dei 5 quesiti in ballo. Dunque, l’abrogazione delle norme su lavoro e cittadinanza, proposta su iniziativa popolare, non ci sarà. Ieri e oggi si è votato anche per i ballottaggi delle elezioni amministrative nei comuni con più di 15mila abitanti dove nessuno dei candidati al primo turno aveva raggiunto la maggioranza delle preferenze. Sotto i riflettori i capoluoghi di provincia: a Taranto ha vinto il candidato di centrosinistra Pietro Bitetti, a Matera Antonio Nicoletti del centrodestra. 

Esulta la maggioranza davanti al mancato quorum: è una “sconfitta della sinistra, il governo ne esce rafforzato”, commenta a caldo il vicepremier Antonio Tajani. “Volevano far cadere Meloni, ma gli italiani hanno fatto cadere la sinistra”, si legge sui profili social di Fratelli d’Italia. Il segretario della Cgil Maurizio Landini, dalla sede del comitato promotore del referendum, ammette la sconfitta: “L’obiettivo non è stato raggiunto ma 14 milioni di voti sono punto di partenza. Se intendo lasciare? Non ci penso lontanamente”. Landini rivendica: “Il voto dell’8-9 non aveva in significato politico”. La pensa diversamente Pina Picierno: per l’eurodeputata del Pd il referendum è stato “un regalo enorme a Meloni”. Non per la segretaria del suo partito, per cui “era giusto spendersi in questa campagna”. Il bicchiere mezzo pieno, per Elly Schlein è che alle urne sono andati “più elettori di quelli che hanno votato Meloni alle Politiche”. 

La grande maggioranza di chi si è recato alle urne ieri e stamattina ha votato Sì. Percentuali bulgare per i 4 referendum sul lavoro (oltre l’87% si è espresso favorevolmente, più dell’89% nel caso del quesito sul Jobs Act) mentre il dimezzamento degli anni di residenza per ottenere la cittadinanza italiana è stato promosso da meno di 7 persone su 10

Con 60.128 sezioni scrutinate su 61.591, il Sì al quesito sulla sicurezza sul lavoro e responsabilità del committente, raggiunte l'87,36%. 

Con 60.371 sezioni scrutinate su 61.591 il Sì al quesito sulla tutela dei contratti a termine ha raggiunto quota 89,06%. 

Con  60.597 su 61.591 sezioni scrutinate, il sì al quesito sui limiti all'indennità nel caso di licenziamento prevale è stato scelto dall'87,62 % dei votanti. 

Con 60.565 sezioni su 61.591 il Sì al quesito sul contratto di lavoro a tutele crescenti e licenziamenti illegittimi prevale con 89,03 % di preferenze. 

 

Quando mancano ancora circa 7 mila sezioni per la lettura dei voti disaggregati il quesito sul reintegro dei licenziamenti illegittimi registra l'88,94% di Sì (10.714.092 di voti) contro l'11,06% di No (1.331.844 di........

© il Resto del Carlino