Morì dopo un intervento chirurgico, il marito: “Arriverò alla verità”
Roma, 7 luglio 2025 – Elisabetta Marcigliano venne ricoverata nell’agosto 2018 all’ospedale Sant’Anna di Ferrara per fortissimi dolori addominali: la tac segnalò una neoformazione di natura del tutto sospetta di essere già degenerata in cancro e i sanitari prescrissero un ricovero urgente in classe A. Venne operata tre settimane dopo: le fu asportato l’utero, frantumato all’interno del corpo per consentire l’estrazione. Quella tecnica, non prevista da alcuna linea guida, le provocò la dispersione delle cellule cancerogene. Morì nel luglio 2021. I consulenti incaricati dalla giudice civile, alla quale ha presentato ricorso il marito, hanno individuato la responsabilità medica definendo inadeguata la condotta dei sanitari: hanno considerato “apprezzabile, seria e consistente la possibilità di sopravvivenza perduta”. L’iter penale è basato su una ulteriore denuncia per omicidio colposo, omissione d’atti d’ufficio e falso, presentata sempre dal marito: una denuncia che ha portato negli anni a due richieste di archiviazione del pubblico ministero, entrambe respinte da due diversi giudici. Con la seconda, recente bocciatura viene ordinato al pm l’iscrizione dei sanitari nel registro degli indagati e l’elaborazione di una nuova consulenza medico-legale, con periti........
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