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Dalle stazioni di Fuksas fino al Tar: la cabinovia di Trieste è costata già un milione

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Le stazioni Fuksas definite “orrende” da Vittorio Sgarbi e poi scartate dalla Soprintendenza, le perizie tecniche, i piani di esproprio contestati, gli studi sugli uccellini del Bovedo commissionati all’Università di Udine e, non da meno, le salate parcelle degli avvocati chiamati a difendere l’operato del Comune nelle aule di giustizia, fino alle ultime sentenze del Tar del Friuli Venezia Giulia.

Rilevate carenze nella Vinca regionale. Le opzioni: ripetere l’atto o appellarsi al Consiglio di Stato. Ma è più semplice a dirsi che a farsi

La cabinovia è già costata – almeno – un milione di euro, in buona misura “anticipati” a valle di un progetto la cui effettiva realizzazione, in questo momento, appare in bilico. A fare i calcoli è, ancora una volta, il Comitato No Ovovia, che all’indomani dei verdetti che annullano i protocolli ambientali di Vinca di III livello e Vas alla base dell’iter mettono in colonna – in un documento inviato al Piccolo le principali spese sostenute dal Comune negli ultimi quattro anni a favore dell’impianto a fune, tra incarichi tecnici, consulenze scientifiche e corpose difese legali.

Il capitolo più noto e chiacchierato vede l’affidamento a Doriana e Massimiliano Fuksas dell’incarico di disegnare i........

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