Undicenne violentata a Mestre, l’orco preso e arrestato fingendo un controllo
Non aveva addosso la divisa, in quel momento sarebbe dovuto essere a casa, a riposare tra un turno di servizio e l’altro. Invece si è lanciato in strada, lo sguardo attento e la testa che macinava punti interrogativi, mettendo in dubbio ogni ombra, ogni movimento sospetto. Il giovane carabiniere che ha individuato e arrestato Massimiliano Mulas ha agito seguendo un lampo d’intuito affinato dall’addestramento, mettendo lo stupratore spalle al muro e chiudendo dopo appena quattro ore la caccia all’uomo che, silenziosa ma frenetica, stava animando tutto il Veneziano.
Il caso di Mestre riporta alla ribalta la riflessione sulla possibilità di prevenire la reiterazione di certi reati. La spiegazione tecnica di cosa siano le misure di sicurezza, le misure di prevenzione e quanto previsto dal codice rosso. E del perché Massimiliano Mulas, con tutti i suoi precedenti, fosse libero
Sono le sette di giovedì sera quando il comando di Mestre raccoglie la chiamata di una madre disperata, che racconta la violenza indicibile subita dalla figlia undicenne, pedinata fino a casa e poi abusata........© Il Mattino di Padova
