Così il Nord Est concorre all’elezione del nuovo Papa
Sono 135 i cardinali elettori che prenderanno parte al conclave che eleggerà il successore di Papa Francesco. Per avere il nuovo Pontefice serviranno i 2/3 dei voti, il quorum è quindi di 90.
Per quanto riguarda la divisione dei porporati, 108 sono stati nominati da Papa Francesco, 22 da Papa Benedetto XVI e 5 da San Giovanni Paolo II. I numeri dicono, dunque, che il prossimo potrebbe essere un Papa a trazione “bergogliana” e quindi in continuità con il corso impresso alla Chiesa dal pontefice argentino.
La nazione più rappresentata è l’Italia con 17 cardinali, tra questi i nomi che circolano come papabili sono quelli di Zuppi e Parolin.
Sono cinque i cardinali veneti, ma solo 4 entreranno in Conclave, avendo meno di 80 anni. Si tratta dei vicentini Pietro Parolin e Fabio Baggio, dei veronesi Mario Zenari e Claudio Gugerotti.
Non vi farà parte il trevigiano Beniamino Stella.
Parolin, segretario di Stato Vaticano, e fedele collaboratore di Bergoglio, viene da tempo indicato come possibile candidato alla successione anche se in ogni suo atto mantiene la riservatezza che fu di Papa Luciani.
Parolin ha 70 anni, è nato a Schiavon il 17 gennaio 1955. L’età giusta. Potrebbe essere la scelta italiana che consolida il magistero bergogliano, cercando di mediare con le posizioni cosiddette conservatrici, specie in tema di famiglia e di diritti civili.
Prete dal 1980, Parolin è figlio di un negoziante di ferramenta e di una maestra. È stato nunzio in Nigeria, Messico, Venezuela, e per più anni ha svolto molteplici servizi in Segreteria di Stato. Sembrava destinato a Venezia, come patriarca, quando invece Papa Francesco lo ha voluto come suo braccio destro al vertice della segreteria di Stato; aveva solo 59 anni.
Non sarà lui a succedere a Bergoglio se prevarrà l’orientamento verso un Papa asiatico piuttosto che africano, che porti avanti ciò che Bergoglio ha lasciato di incompiuto, dal celibato al sacerdozio o........
© Il Mattino di Padova
