La Giornata della Terra 2025 e una foresta amazzonica in bilico tra incendi (meno di prima) e resistenza indigena
Veduta aerea della foresta amazzonica
Quando si parla di ambiente e della nostra Terra, in occasione della Giornata mondiale della Terra che cade il 22 aprile, uno sguardo importante viene rivolto alla foresta amazzonica, polmone verde della natura e anche luogo nel quale vive una serie di tribù indigene che combattono per la salvezza loro e di ciò che le circonda. Alcune di queste tribù non hanno alcun contatto con il resto dell’umanità e ne abbiamo notizia solo per qualche casuale e fuggevole incontro e per le riprese che il Fondo statale per gli indigeni realizza con telecamere nascoste fra gli alberi. In Amazzonia le tribù incontattate sono in numero maggiore rispetto a tutto il resto del pianeta.
Ma come sta la foresta e il governo brasiliano – sul cui territorio insiste più del sessanta per cento dei sei milioni e settecentomila chilometri quadrati totali – che cosa sta facendo per preservarla? Gli anni dei disastri combinati dall’ex presidente Jair Bolsonaro sono passati, ma da Luiz Inacio Lula da Silva ci si aspetta sempre qualcosa di più di un semplice mantenimento dello status quo. Con Bolsonaro i cercatori d’oro, i tagliatori di alberi, i narcotrafficanti che spianano le aree per fare atterrare i velivoli che trasportano coca, gli allevatori senza scrupoli hanno contribuito a un disboscamento feroce – e a una contaminazione dei corsi d’acqua pericolosa per la salute - in nome dei soldi e facendo pagare un duro tributo di vite umane.
La storia più emblematica è stata quella – a giugno 2022, poco prima della fine del mandato di Bolsonaro - di un giornalista di inchiesta britannico e della sua guida, un fervente........© Il Giorno
