La Lega “alla bavarese” è totalmente incompatibile con la riforma elettorale che vuole Giorgia Meloni
L’onda lunga della sconfitta di Roberto Vannacci in Toscana e l’annuncio di Luca Zaia di correre come capolista in Veneto rischiano di mettere una pietra tombale sul progetto di Giorgia Meloni per una nuova legge elettorale. Se la premier punta da mesi a superare il Rosatellum e introdurre un sistema proporzionale con premio di maggioranza per chi supera il 40 per cento e indicazione del candidato premier sulla scheda, dentro il Carroccio aumenta la pressione su Matteo Salvini per evitare quello che da molti è ritenuto un suicidio politico.
L’idea di Palazzo Chigi è chiara fin da gennaio: disegnare un “abito” elettorale che possa essere adattato poi al premierato, nella prossima legislatura. Niente più collegi uninominali — oggi circa il 37 per cento dei seggi — e premio del 55 per cento a chi ottiene almeno il 40 per cento dei voti. Con la vittoria automatica della coalizione e il nome del premier già stampato sulla scheda. Un meccanismo costruito per blindare il potere della destra e impedire che uno scenario politico più compatto a sinistra ribalti il........





















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