Dal caso lombardo il primo vero esempio di processo anticipato
Anche se ogni vicenda processuale fa storia a sé, inevitabilmente la singola vicenda giudiziaria consente di verificare e approfondire quanto lo studio delle norme ha ipotizzato, in modo più o meno approfondito. Comunque il singolo episodio, pur evidenziando una sua specificità, prospetta questioni e soluzioni suscettibili di confermare o inficiare quanto astrattamente prospettato.
Nel caso qui considerato il riferimento va alla vicenda milanese, e in particolare all’applicazione del contraddittorio anticipato in materia cautelare. Come noto, ci sarebbero 74 indagati, alcuni dei quali ( Sala, ad esempio) avrebbero ricevuto solo un’informazione di garanzia e 5 soggetti per i quali era stata ordinata la misura degli arresti domiciliari più uno per il quale era stata chiesta la misura inframuraria.
Il tema coinvolge le situazioni di concorso di persone nel reato, o comunque il caso di reati commessi da più persone. Il soggetto per il quale è stata richiesta la misura del carcere si è presentato, si è avvalso della facoltà di non rispondere e ha presentato una sua memoria difensiva. Gli altri cinque presentatisi all’interrogatorio hanno risposto e prodotto memorie e atti difensivi. Un indagato, richiesto della misura degli arresti domiciliari, si è dimesso da assessore e da altri organismi. Un altro indagato ha rinunciato alla propria posizione nel contesto della società di cui è titolare, e ha dismesso altri incarichi societari.
Tutto ciò in attesa della decisione del gip sulla richiesta del pubblico ministero, decisione arrivata ieri (e di cui si dà conto in altro servizio del giornale,........© Il Dubbio
