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Gaza, dalle rovine alla riviera: ecco il piano Usa

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Non più solo video generati dall’intelligenza artificiale, il piano per la riviera del Medio Oriente a Gaza è realtà. Il Washington Post ha rivelato il piano “Gaza Reconstitution, Economic Acceleration and Transformation Trust, or GREAT Trust”, sviluppato dalla Gaza Humanitarian Foundation, per la trasformazione della Striscia di Gaza da enclave devastata dalla guerra a località turistica e polo manifatturiero sul modello di Dubai, che sarebbe amministrata dagli Stati Uniti per almeno una decade per poi lasciare il posto a una «entità palestinese riformata e deradicalizzata».

Nel prospetto, composto da 38 pagine, si legge che i 2 milioni di palestinesi residenti nella Striscia dovrebbero essere spostati in “Aree di transito umanitario” all’interno o, più probabilmente, all’esterno della Striscia, mentre ai palestinesi che posseggono degli appezzamenti di terra verrà offerto un token digitale dal Trust in cambio del diritto di riqualificare la proprietà. Inoltre a ogni palestinese che accettasse di lasciare Gaza verrebbero offerti 5mila dollari in contanti, sussidi per coprire circa quattro anni d’affitto e gli verrebbero forniti viveri bastanti per un anno.

Pronta è arrivata la reazione di Hamas. «Gaza non è in vendita», ha affermato sui social media il membro dell’ufficio politico del Movimento, Bassem Naim, affermando che il territorio è «parte integrante della grande patria palestinese». «Hamas rifiuta tutti questi piani che sfollano il nostro popolo e mantengono l’occupante sulle nostre terre», ha detto un altro funzionario del Movimento a........

© Il Dubbio